Frequenza delle analisi delle acque di piscina

Frequenza delle analisi delle acque di piscina

L’analisi delle acque delle piscine è un obbligo di legge molto importante per la salute e la sicurezza di coloro che utilizzano queste strutture sportive e ludiche. Le piscina, data la natura del loro utilizzo, sono ambienti in cui è possibile che si vengano a concentrare numerose sostanze o organismi pericolosi per la salute. Per questo motivo la normativa italiana, che nello specifico fa riferimento alla norma standardizzata internazionale UNI 10637 “Requisiti degli impianti di circolazione, trattamento, disinfezione e qualità dell’acqua di piscina”, prescrive chiaramente la frequenza di analisi delle acque di piscina che i responsabili degli impianti devono rispettare.

La norma UNI stabilisce la frequenza di analisi delle acque di piscina partendo dai diversi parametri che devono essere analizzati per mantenere alti i livelli di sicurezza per gli utilizzatori. Questi parametri sono i seguenti:

  • Temperatura,
  • pH,
  • Potenziale Redox,
  • Cloro attivo libero e combinato
  • Acido socianurico.

Per quanto riguarda queste tipologie di sostanze la legge impone frequenze di analisi, sia sul campo, cioè nell’impianto della piscina, sia in laboratorio.
Per la frequenza sul campo vediamo che la temperatura va analizzata da una a due volte al giorno nelle acque di immissione e in vasca. Il pH va analizzato da una volta al giorno nelle acque di immissione e in vasca. Il potenziale Redox una volta al giorno nelle acque di immissione. Il cloro libero va analizzato ogni due ore, nelle acque di immissione e in vasca, mentre il cloro combinato una volta al giorno. Infine, l’acido socianurico va analizzato due volte la settimana nella acque di vasca.

A queste frequenze di analisi delle acque di piscina sul campo vanno aggiunte quelle in laboratorio, le quali prevedono anche altre sostanze, ma che vengono effettuate a cadenza o mensile o bimestrale, a seconda della tipologia di piscina e del suo utilizzo.