Bere l’acqua del rubinetto fa male?

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  |   Analisi acqua

C’è una paura diffusa, e spesso infondata, nel bere l’acqua del rubinetto. I controlli che i gestori eseguono sulle acque sono costanti (ogni sei mesi) e rilevano la presenza di sostanze potenzialmente pericolose per gli esseri umani. I limiti di tali sostanze sono indicati dalla legge e chi gestisce l’acquedotto è tenuto a comunicarne eventuali difformità. In poche parole bere l’acqua del rubinetto, di per sé, non è pericoloso. Lo diventa qualora non si abbiano informazioni sufficienti per sapere se l’acqua che si sta consumando sia potabile o meno.

La prima cosa da fare è tenere sotto controllo i comunicati del Comune di appartenenza e del gestore dell’acqua. Sui siti web o sui cartelli affissi per strada potrebbero esserci indicazioni circa nuove circolari o informazioni che uno dei due organi vuole dare ai cittadini.

A questo si aggiunge l’obbligo di tenersi aggiornati attraverso i mezzi di comunicazione. Se pensiamo, ad esempio, al recente problema dei livelli di arsenico che ha colpito molti Comuni del Lazio e non solo, i mezzi di comunicazione, online e offline, hanno grande rilevanza alla questione, fornendo importanti comunicazioni ai cittadini.

Infine, se si vuole essere al sicuro è bene richiedere l’analisi dell’acqua del rubinetto a laboratori specializzati. Nessuno, infatti, vieta al singolo cittadino di richiedere un’analisi dell’acqua che esce dai rubinetti della propria casa, andando a controllare la presenza di eventuali sostanze pericolose. Questa è senz’altro la via migliore per avere la certezza di poter bere l’acqua del rubinetto in totale sicurezza e tranquillità.

Ma quali sono i pericoli che si nascondono nell’acqua del rubinetto?

I pericoli dell’acqua del rubinetto

Molteplici sono le sostanze che si possono trovare nell’acqua e che possono rappresentare un pericolo per la salute. Oltre all’arsenico, di cui abbiamo già parlato, ci sono anche altre sostanze pericolose che possono essere presenti nell’acqua:

  • Nitrati
  • Idrocarburi
  • Alluminio, ferro, manganese, piombo, zinco, cromo e nichel
  • Fluoro
  • Solfati
  • Composti organoclorurati
  • Diserbanti
  • Batteri
  • Mercurio
  • Fenoli
  • PCB

Ognuna di esse rappresenta un pericolo più o meno grave per l’uomo e deriva da processi industriali, agricoltura o dai consumi civili (come gli scarichi delle fogne). È di fatto impossibile eliminare del tutto le possibilità che tali sostanze inquinino l’acqua, ma questo non significa che i danni non possano essere limitati. Affinché ciò accada è necessario un intervento da parte delle Istituzioni, sia in termini di controlli sia in termini di leggi. È necessaria anche una sensibilizzazione della popolazione e dei proprietari di industrie e aziende agricole, che dovrebbero installare sistemi di depurazione atti a limitare il più possibile l’incidenza delle sostanze di scarto sul livello di inquinamento delle acque.