L’obbligo dell’analisi delle acque potabili

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L’analisi dell’acqua potabile obbligatoria è una specifica norma di legge che stabilisce che le acque destinate al consumo umano debbano essere analizzate periodicamente. Questo obbligo, contenuto nel Decreto Legislativo 31/2001, che norma tutta la pratica relativa alle acque, stabilisce chiaramente cosa debba essere considerato acqua potabile e cosa no. Questa distinzione è molto importante perché distingue due diverse categorie di acque. Quelle destinate al consumo umano o che possono avere, direttamente o indirettamente, delle ripercussioni sulla salute e la sicurezza umana, devono essere analizzate secondo l’obbligo di legge. Le acque, invece, che non entrano in contatto con l’uomo, possono essere esentate dall’obbligo di controllo.

Nel controllo delle acque obbligatorio, bisogna tenere come riferimento anche quanto previsto da un altro Decreto, il 27 del 2002, il quale ha stabilito i limiti massimi consentiti dalla legge, delle sostanze chimiche che possono essere presenti in quelle acque destinate al consumo da parte delle persone.

Grazie alle norme previste da questo decreto, non solo la legge stabilisce genericamente che le analisi delle acque sia obbligatoria, ma chiarifica anche i livelli massimi delle sostanze che in esse possono essere contenute. Questo aspetto è di grande importanza perché delimita, nettamente, cosa può essere considerato acqua potabile e cosa no, cosa è sicuro e cosa, invece, no.

L’obbligo del controllo delle acque parte fin dalla sorgente, dove deve essere assicurata la purezza dell’acqua e la sua salubrità. Fatto questo, è necessario che venga assicurata la sicurezza alimentare anche durante tutto il tragitto che l’acqua compie, per esempio, dalla fonte fino all’impianto idraulico o all’azienda che si occupa del suo imbottigliamento.

Una volta avvenuto l’imbottigliamento, o l’entrata nell’acquedotto cittadino, l’obbligo di controllo prevede che l’acqua sia analizzata ancora, al fine di assicurarsi che arrivi sulle nostre tavole nella migliore condizione possibile.

Questo processo di controllo non deve essere mai interrotto così da evitare che eventuali falle nel sistema di controllo delle acque potabili porti a rischi per la salute la sicurezza delle persone che la consumano.